Capriole di gioia
Avevo bisogno di staccare, lasciare la città e concedermi uno spazio di silenzio e solitudine. La cosa divertente è che me ne resi conto quando ero già da sola, in montagna, io e il mio cane.
Sono sempre stata una solitaria, una bambina che preferiva gli sport individuali perché temeva il confronto con gli altri, poi una ragazza che amava andare contro corrente pur volendo in realtà far parte del gruppo.
Accordarmi il diritto di essere così come sono non è stato e non è sempre facile. Legittimare la mia voglia di solitudine ma anche la mia voglia di coltivare relazioni. Legittimare il bisogno di essere me stessa, senza sensi di colpa scaturiti da regole che inconsapevolmente mi ritrovavo ad osservare.
Trovarmi in compagnia di me stessa, sorprendermi a ridere mentre una folata di vento mi scompiglia i capelli e un brivido di freddo corre lungo la schiena. Accorgermi di essere felice, lì in mezzo ad un bosco, con l’essenziale e nulla di più. Il cielo terso, il sole accecante, il riverbero della neve e un bovaro delle fiandre che fa capriole di gioia festeggiando la vita.
Festeggiare la vita, festeggiare ciò che siamo diventati, essere grati a se stessi. Un passo dopo l’altro ma con i nostri tempi, verso nuove mete.